Facciamo nostro il titolo del bel libro di Andrea Segrè, edito da Rizzoli, per aprire sul nostro blog il discorso della sostenibilità in cucina.
Due parole sull’autore, agronomo ed economista, docente all’Università di Bologna, che da oltre vent’anni si occupa di contrastare lo spreco alimentare e di promuovere iniziative di sensibilizzazione al recupero di tutto ciò che è in eccesso.
Andrea Segrè non solo scrive libri e articoli che suggeriscono come imparare a non sprecare, ma fornisce consigli anche su come acquistare gli alimenti, come leggere l’etichetta per interpretarne la scadenza, come conservarli e in che modo differenziare i rifiuti. Suggerisce pure come utilizzare gli scarti e cucinare gli avanzi.
È fondatore di Last Minute Market, oggi impresa sociale di cui è presidente. Ha promosso Waste Watcher, il primo osservatorio nazionale sullo spreco domestico e Spreco Zero, campagna europea di sensibilizzazione sul problema. (#sprecozero sul sito www.sprecozero.it)
L’idea forte che sottende l’opera è che buttare denaro con lo spreco alimentare, al di là della questione etica, è semplicemente un’azione poco furba, e nel corso dei vari capitoli Segrè ci aiuta a capire come fare per evitare questo errore, che non solo fa letteralmente buttar via ad ogni famiglia un’importo stimato pari a 450 €, ma che rappresenta anche un costo per smaltire i rifiuti e un peso sull’ambiente sempre meno sostenibile. E come non sprecare cibo può cambiarci, in meglio, la vita e salvare davvero il pianeta.
Concepito come un diario settimanale, offre indicazioni per conoscere meglio ogni aspetto legato all’acquisto, alla conservazione del cibo e al suo possibile utilizzo anche a ridosso della scadenza tramite sfiziose ricette. Il tutto con il tono garbato dell’amico che, in modo mai pedante (anche se ciò di cui parla è frutto di una rigorosa indagine scientifica, i cui risultati sono offerti nel libro in modo molto semplice e accattivante), ti illustra un metodo semplice ma rivoluzionario per stare al passo con il futuro del pianeta e al tempo stesso fare attenzione alle esigenze dell’economia famigliare.
Fra tutti gli spunti interessanti che offre il libro, noi del progetto Beesù abbiamo concentrato la nostra attenzione sul capitolo che tratta le questioni di imballaggio. Analizzando il rapporto fra le nostre abitudini e il packaging, l’autore spiega come il packaging permetta di sprecare meno cibo, ma come sia indispensabile sprecare meno packaging. Ciò a conforto della nostra scelta di proporre un metodo alternativo alla plastica, anzi migliore, per allungare la vita del cibo che compriamo.
In conclusione, riportiamo il bel commento di Massimo Cirri, autore e voce di Caterpillar di Radio2, che firma la postfazione: “questo libro offre uno sguardo nuovo sulle cose che mangiamo e quello che ci sta dentro: relazioni, valori sociali, energia, acqua, soldi, fame e diete, troppo e troppo poco”.